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Come funziona il Gel Monx

  • Immagine del redattore: Alessandro Sorbi
    Alessandro Sorbi
  • 20 set 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 10 ott 2024

Sviluppare prodotti che migliorino la qualità del sonno. Ecco cosa guida Monx nella sua continua innovazione tecnologica.

Monx R3 Original
Federico Monaco, fondatore e CEO Monx

Cosa c’è dietro il successo di Monx, l'azienda italiana che ha rivoluzionato il mercato con i materassi a sostegno adattivo?

Nell’ordine potremmo citare gli anni di studi e sperimentazioni condotti dal Monx Lab, uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo nel settore del sonno, l’implementazione di un processo produttivo automatizzato che garantisce uno standard qualitativo di altissimo livello e, allo stesso tempo, dimezza i tempi di produzione, un’attenzione maniacale per la biocompatibilità e l’ecosostenibilità dei propri prodotti.

In pratica, però, il segreto sta tutto nel nuovo materiale, il Gel Monx, con cui sono realizzati i materassi Monx.

Si tratta di un polimero di nuova generazione che ha delle caratteristiche tecniche straordinarie. È incredibilmente elastico: può allungarsi fino all’800% della sua lunghezza iniziale, cinque volte più del memory foam. È altamente traspirante: con un airflow di 2.700 l/m²s, è sei volte più traspirante del memory foam. Ha anche una eccezionale memoria di forma: con un compression set inferiore all'1%, riprende immediatamente forma anche dopo ripetuti e intensi stress elastici.

Ma ciò che rende veramente unico il Gel Monx è che assorbe la pressione localizzata meglio di qualsiasi polimero elastico conosciuto: ben il 300% in più rispetto al memory foam, che fino ad oggi era considerato lo standard di riferimento

Monx R3 Original
Lo strato in Gel Monx® si adatta istantaneamente al corpo, alleviando i punti di pressione.

A raccontarci dello sviluppo e delle applicazioni di questo nuovo materiale è l’ingegnere Marco Ferrandi, direttore del Monx Lab e capo del team di ricerca che ha sviluppato il Gel Monx.

“L’obiettivo del fondatore Federico Monaco,” racconta l’ingegnere capo “è stato sempre quello di realizzare un materasso in grado di offrire il sostegno di un materasso rigido e, allo stesso tempo, il comfort di un materasso morbido”.

In una prima fase gli ingegneri Monx hanno testato a fondo i materiali tradizionali: poliuretano espanso, memory foam, lattice, molle, in tutte le combinazioni possibili. Scoprendo però che nessuno di questi materiali è realmente in grado di sostenere il peso del corpo e, allo stesso tempo, di assorbire i punti di pressione che causano fastidio o dolore durante il sonno.

"Ci sono voluti tre anni e migliaia di esperimenti" continua l'ingegnere capo. "Ma alla fine siamo riusciti a stabilizzare l’espansione reticolare del TPE, creando così il Gel Monx, il primo materiale elastico a portanza variabile”.

Ma cosa significa portanza variabile? In parole semplici, significa che quando la pressione aumenta, il Gel Monx si comprime più facilmente, opponendo meno resistenza. Ecco perché nelle zone dove si concentra il peso del corpo, come le spalle e i fianchi, il Gel Monx diventa più morbido e accoglie il corpo dolcemente. Mentre nelle aree dove la pressione è minore, come la schiena e le gambe, rimane più rigido e sostiene il corpo con maggiore fermezza.

“Questo permette al materasso di adattarsi istantaneamente alla forma e alla posizione del corpo" spiega l'ingegnere Ferrandi, "offrendo sostegno dove serve e comfort nei punti di pressione”.

Così è nato l’R3 Original, il primo materasso a sostegno adattivo prodotto da Monx. Il passo successivo per il Monx Lab è stato utilizzare la stessa tecnologia per realizzare un cuscino.

"Quando abbiamo testato il primo cuscino in Gel Monx, siamo rimasti senza parole." racconta con soddisfazione l’ingegnere capo. "Senza rendercene conto, avevamo inventato un cuscino in grado di adattarsi alla posizione del sonno."

Come funziona il cuscino Monx? È come avere due cuscini in uno: uno più morbido e uno più rigido. Quando il corpo è disteso sulla schiena la pressione si concentra sulla nuca. In quell’area, il Gel Monx diventa più morbido ed accoglie la testa delicatamente, distendendo l'area cervicale. Quando il corpo è girato su un fianco, invece, la pressione è più distribuita e meno intensa. In questo caso, il Gel Monx rimane più rigido e fornisce alla testa un maggiore supporto, mantenendola perfettamente allineata al corpo.

Oltre al rivoluzionario Gel Monx, nel corso degli anni il team di ricerca del Monx Lab ha sviluppato molte altre tecnologie innovative per migliorare la qualità del sonno. Tra queste, probabilmente la più interessante è il sistema di termoregolazione BioClima.

BioClima si basa su un innovativo processo di polarizzazione delle fibre tessili con cui è realizzata la cover dei materassi e dei cuscini Monx. Questa tecnologia sfrutta le proprietà fisiche delle fibre polarizzate per creare un microclima ideale per il sonno, adattandosi automaticamente alle variazioni della temperatura corporea.

Come funziona la cover BioClima? Con il caldo le fibre polarizzate si contraggono, il tessuto diventa più traspirante e disperde rapidamente il calore corporeo, garantendo freschezza e comfort durante le notti estive. Con il freddo, invece, le fibre polarizzate si espandono, il tessuto si infittisce e trattiene più a lungo il calore corporeo, assicurando un tepore accogliente durante le notti invernali.

Quali nuove sfide tecnologiche sta affrontando attualmente il Monx Lab? “Recentemente abbiamo sviluppato un tessuto igrostatico capace di assorbire l'umidità che si accumula all'interno del materasso e di disperderla lontano dal corpo”, spiega l'ingegnere Ferrandi. “Al momento stiamo lavorando su diversi nuovi progetti, ma ovviamente sono tutti rigorosamente top secret.”


 
 
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